CRESCE L’ESPORTAZIONE DI CARBONE VEGETALE

L’esportazione di carbone vegetale, quantificato in ca. 80.000 ton. annue, rappresenta una crescente fonte di valuta per l’Isola. Il carbone vegetale cubano al 90% è ottenuto dal processo di carbonizzazione del legno di marabù, l’arbusto in assoluto più invasivo dell’isola. Questo carbone ha un elevato e costante potere calorifero e ciò lo rende oggetto di una crescente domanda dall’estero. Nella provincia orientale di Las Tunas è situato il più grande impianto di produzione del paese, con la capacità di elaborare 20 tonnellate al giorno. Una caballeria (equivalente a 13,420 ha) di marabù genera circa 140 tonnellate di carbone per l’esportazione, per un valore minimo di circa $ 46.000, considerando i prezzi del mercato internazionale che oscillano tra $ 330 e $ 380 / ton. Le principali province in termini di esportazione di carbone sono Pinar del Rio, Las Tunas, Ciego de Ávila e Camaguey che da solo quest’anno già in luglio aveva superato il piano previsto con l’esportazione di 21 mila 324 ton di carbone. La principale azienda cubana del settore è Agroindustrial Ceballos a Ciego de Ávila, in cui negli ultimi undici anni sono state prodotte oltre 200.000 tonnellate di carbone da esportazione, vendute principalmente in Spagna, Italia e Portogallo. Ceballos ha raggiunto oltre 3 milioni di dollari di fatturato nella prima metà del 2019, grazie alla vendita di circa 11.400 tonnellate; nel 2018 gli introiti da export sono stati di 7.2 milioni di dollari. Il carbone vegetale di marabù è stato il primo prodotto cubano esportato negli Stati Uniti attraverso la COABANA TRADING LLC a partire de un accordo commerciale siglato con la cubana CUBAEXPORT nell’anno 2017, nonostante la vigenza dell’embargo statunitense su Cuba. (ICE L’AVANA)
Fonte notizia: cubadebate