Attesa a Roma per il concerto dei “Los Van Van” negli spazi di FIESTA

C’è aspettativa a Roma per il concerto dei “Los Van Van”, il 3 novembre prossimo, annunciato dal Direttore Artistico del festival dell’estate romana FIESTA, l’uomo che ha portato dall’Italia in tour europeo per ben 15 anni l’orchestra cubana creata da Juan Formell nel 1969.
Un fan di Cuba al punto di considerarla la sua seconda Patria è l’architetto Mansur Nasiri che in più di vent’anni ha fatto più di 14 milioni di presenze nell’evento FIESTA, rappresentativo di un ponte culturale permanente tra l’Italia e i cittadini latinoamericani che vivono a Roma, promuovendo il valore dell’integrazione tra i popoli nel rispetto delle diverse identità nella Città Eterna.
Il musicista, produttore e agente musicale italo-persiano, sin dal suo primo viaggio a L’Avana si è innamorato della cultura cubana; e da allora è uno dei più energici promotori della musica -e non solo- nell’Isola. Con questo concerto dei Los Van Van, Nasiri vuole restituire agli italiani, latinoamericani e turisti la allegria di condividere una serata con la orchestra popolarmente conosciuta come la “locomotiva” della musica cubana per la celebrità mantenuta da più di 40 anni.
Egli è dell’opinione “che va diffusa la cultura cubana, specialmente la musica, forse in un’altra maniera. Nel senso che non può essere solo la salsa, -con tutto rispetto- il genere proposto sia dagli addetti al lavoro di promozione, sia da chi ripropone musica. La prova è stata che almeno qui in Italia l’unico che ha portato il cantautore Pablo Milanés sono stato io ed è stato ben accolto dal pubblico”, ha affermato.
Da quando nacque FIESTA nel 1994– mette in risalto Nasiri- almeno, almeno circa mille musicisti cubani hanno suonato in questi anni, sia nel grande palco aperto per la musica dal vivo che nelle due sale da ballo. Persino si sono esibiti il pianista jazz Chucho Valdés, Pablo Milanés e formazioni come “Compay Segundo e il suo Gruppo”, “Alexander Abreu e Habana D’ Primera”, “NG La Banda de Jose Luis Cortés “Tosco”, “Elito Revé e il suo Charangon”, “Gente de Zona”, “Adalberto Alvarez e il suo Son”; “Manolin, il Medico della Salsa”, “Pablito FG”, ecc.
“All’epoca facevo sette sere, sette concerti, uno dietro l’altro. Adesso no, questo è diventato un’utopia”, ha detto Nasiri evidenziando la crisi europea a livello economico e ha aggiunto: “attualmente al massimo si possono fare uno o al massimo due concerti a settimana, poichè non ci sono i soldi”.
Mansur Nasiri ha la certezza che “andando a Cuba praticamente la mia vita è cambiata nel senso culturale, non nel senso del divertimento: io non sono un uomo di mare”, ha rimarcato. Inoltre ha menzionato che nel 1990 nella “Perla del Golfo” per la prima volta ha assistito ad un concerto di Chucho Valdés e della originale NG La Banda e subito si è innamorato della forza della musica cubana così ricca di stili musicali. La prima tournèe da lui organizzata è stata con la Banda de José Luis Cortés “Tosco”.
Le parole di Nasiri concedono una vibrazione speciale quando dice: “Io la cultura cubana l’ho vissuta totalmente, pure a livello letterario. Non saprei cosa dire, le domeniche andavo a sentire la musica classica al teatro Amadeo Roldàn e mi rendevo conto dello sviluppo professionale delle nuove generazioni”.
“Adesso io ho una collezione di boleros che manco i cubani c’è l’hanno” – commenta con orgoglio Nasiri e aggiunge- “la vostra musica mi è entrata dentro nel profondo e ha dato un frutto eterno alla mia anima musicale, nonché alla mia esistenza. Io per tutta la mia vita sarò molto onorato di avere conosciuto una cultura così ampia che non è solo la salsa. Man mano i rapporti culturali con i cubani son diventati forti. Faccio questo lavoro di promozione e lo faccio con molta dedizione ed amore. Ho lavorato con una marea di gente.”
Nel 2000 Nasiri ha fatto il produttore discografico della cantante di Santiago de Cuba Migdalia Hechavarria e il suo Gruppo Cuba Son, il cui disco solo a Roma ha venduto più di 70 mila copie.
Rispetto alle nuove tendenze musicali, Nasiri ha commentato che “la musica latinoamericana nell’ ultimo decennio ha mutato la pelle ed è diventata una musica di massa con il reggeaton. Tanto è vero -ha spiegato- che qua a FIESTA c’è una sala di salsa e anche una di reggeaton molto frequentata dove si presentano “Gente de Zona” tra gli altri cultori del genere. Sono musiche diverse, con pubblico diverso. É chiaro che non sono io a decidere. Seguo le tendenze del pubblico”.
Anche Nasiri ha in mente di fare un concerto gratuito per il popolo cubano con l’ottuagenario Maestro Renzo Arbore considerato Ambasciatore nel mondo della musica napoletana, anche se questo disc jockey, cantautore, conduttore radiofonico, clarinettista, showman, attore, sceneggiatore, regista e personaggio televisivo italiano è nato in Puglia.
Nella nostra conversazione Nasiri ha riferito che “se pur la musica cubana è unanimemente molto riconosciuta, a livello letterario così come in diverse arti, Cuba ha un primato latinoamericano che purtroppo non è stato ancora promosso a dovere”.
A dimostrazione di ciò Nasiri ha rivelato un suo nuovo progetto chiamato “Latinoamérica solo un pueblo” da sviluppare come parte di FIESTA sull’area di 5.000 mq nel parco del Turismo nel quartiere E.U.R a sud di Roma.
Il suo sogno che ci auguriamo diventi tangibile vincendo tutte le barriere burocratiche è di far convergere durante l’anno -non solo nell’estate- tutte le manifestazioni della vasta cultura latinoamericana in questa grande zona verde di 21 ettari, adornata da giardini con alberi di alto fusto di numerose specie e collaudata per una capienza di oltre 3.000 persone.
Sarebbero attività mirate all’aggregazione musicale, culturale e alle tecniche multimediali audio e video, con la consapevolezza e la voglia di far confluire vibrazioni positive latinoamericane con quelle romane ma anche con quelle di ogni parte del mondo.